lunedì, marzo 22, 2010

densa, come resina a medicare l'incisione sulla corteccia/ lacrima persa senza amarezza/ si allontana incerta dalla sua tana/ lascia l'alcova/ calore del ventre che l'ha generata/ gemma nuda tra le mani di chi la ritrova. ambra ritrovata/ stupita dal silenzio/ mentre cerca di infilare le ore/ nella clessidra cieca di Orione. lacrima nuova/ lacrima sempre uguale/ lacrima sulla tua guancia/ sulla mia guancia/ nella mia bocca/ nella tua bocca/ il sapore dell'anima è sempre uguale. che accarezzi o che bruci/ sa sempre di sale.

martedì, marzo 16, 2010

Lacrima


Una parola, come una freccia, colpisce il cuore.
L'occhio da buon coltivatore lascia cadere dell'acqua salata: prima si riempie la palpebra bassa, poi come una piscina piena la lacrima straborda, il brillore dell'occhio si accende, vengono attraversate le ciglia. Con un salto finisce sulla guancia, li come un'aereo lascia la sua scia; il freddo tiene la mano nella tasca e continua il viaggio della lacrima: come sciatore passa attraverso i baffi.
A questo punto tocca le labbra; è come se avesse trovato l'oro: si distende su tutta la bocca; la prima parte è faticosa perchè in salita ma arrivata a metà delle labbra, sulla cima, la strada è in discesa.
Le labbra appassite per la mancaza di felicità avevano preso la forma di una galleria, e le guance erano cadenti.
Arriva il nutrimento, il sale non fa male, la lacrima fa maturare il sorriso; ha il sapore del mare.

Topax