
Avevo quasi dimenticato la bella sensazione di dire quello che pensi a molte persone senza trascurare la voglia di stare solo in camera.
Immaginatevi una scoreggia, e allo stesso tempo un rutto da parte della stessa persona in un ristorante: "che maiale" urla il baffuto signore seduto al tavolo di fianco alzandosi di scatto in piedi; una reazione condivisa da tutti o quasi i componenti della sala. Tutti educati a non ruttare, e soprattutto a non farlo mentre si mangia.
Rimmaginatevi la scena in un ristorante pieno dei primi "omi sapiens": il signore al fianco del "ruttatore" con i capelli lunghi e pieni di terra, si alza di scatto e facendo un'altro rutto cerca di battere per rumorosità il rutto appena sentito, raccogliendo gli applausi della sala.
Una volta erano animali e senza educazione!
Il giro l'ho preso un po' lungo, ma quello che ho pensato ultimamente è che spesso l'educazione copre i nostri istinti animali, facendoci diventare tutti uguali.
Ho visto l'educazione come poca trasparenza tra le persone.
Pensate quando qualcuno fa il figlio di puttana, non è bello dimenticare l'educazione e animalescamente dirgli di tutto e di più; pensate quando istintivamente vi aprite di più con una persona appena conosciuta che con l'amicone; pensate a qualcuno che si presenta educatamente, che diventa opacatamente amico, ma quando bisogna aiutarvi "non si sbregherà l'ano"; pensate quando avete i coglioni animalescamente girati ma dovete fare bella impressione; pensate perchè esiste il colpo di fulmine; pensate a tutte quelle sensazioni che grazie all'educazione non siamo più in grado di ascoltare, e pensate come potreste vivere animalescamente in trasparenza.