
Ci sono quei momenti in cui non capisci perchè tutquelle cose capitano a te in cosi poco tempo quando ne hai fatto volentieri a meno in vent'anni; allora visto che sei all'ospedale e la notte non sai cosa fare continui a pensare e a ripensare a cosa ti sta succedendo e tiri delle conclusioni: pensi in modo molto generale alla vita, rivaluti posizioni, rifai il podio delle cose importanti e ti prendi qualche decisione per il proseguo della vità.
Ti accorgi che quando ti dicevano:"l'importante l'è la salute" non era una frase fatta dal primo vecchietto che passa, non ti accorgi quant'è importante finche non ti scricchiola sotto i piedi, sai... quando non ti manca una cosa da un mucchio di tempo non la consideri più, non ti rendi conto di avere una bella cosa e ti dimentichi, sul podio cominci a mettere soldi, successo e qualche altra cazzata.
Qualche lacrima scendeva sul cuscino e l'umido che sentivo con la guancia mi diceva che pensavo alla nonna; non era un pianto straziante, era più un pianto egoistico, un pianto per me,che mi faceva venire in mente le cose che non dici ad una persona in una vita e che ti tornano in mente in 2 minuti e che ti fanno capire che sei un po' un coglione; cosa volete farci faccio parte della razza umana!
Poi ci sono gli amici che riescono a portarti fuori con la testa, le due cazzate fondamentali come le punture di cortisone la mattina e il sapere che li di fuori ci sono persone che ti aspettano per farti rimangiare tutto quello che hai pensato in una settimana.
Cercherò di non andare sul banale, c'è un grazie davanti a tutti i soggetti, verbi, complementi oggetti: cioccolatini, sorrisi, compagnia, a chi non è venuto, a chi mi mandava un mess, a chi non me lo mandava, a chi mi pensava durante il giorno, parole crociate completate, carezze, baci, pugni, sfottò,voglia di rivedermi,